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Residui di stato tra psicodramma e cyber-anarchia

di Miro Renzaglia

F.to 15,2 x 21,8

Pagine 92

Brossura con alette

EAN 9788899341541

Schiacciato dai poteri delle aristocrazie tecniche ed economico-finanziarie, lo stato-nazione perde progressivamente sovranità. Smaterializzandosi, lascia che i suoi epifenomeni residuali – terrorismo, immigrazione, debito, internet – agiscano sulla scena planetaria senza controllo né possibilità di interdizione efficace. “Quando, nel 1967, Guy Debord pubblicò La società dello spettacolo, molti ritennero trattarsi di una profezia che non avrebbe mancato di avverarsi. Si trattava, invece, della fotografia di un accaduto: lo spettacolo stava per finire e cominciava lo psicodramma”. “11 settembre 2001, diretta TV dell’assalto aereo alle Torri Gemelle. Da quel momento, non è risultato evidente che lo spettacolo era finito? Chi può ritenersi semplice spettatore di quella strepitosa messa in scena e di quello che ne è seguito?”. “Se possedesse confini, la quinta nazione al mondo per densità di popolazione sarebbe quella degli emigranti. Ma l’emigrante è, per definizione, colui che varca i confini: quella linea di separazione geofisica e politico-economico-culturale fra sé e l’altro da sé”. “Per quanto apparente possa essere, l’infernale organizzazione planetaria del debito, è diventata tangibile al punto da concorrere in maniera determinante a rendere l’uomo: «Necessario, uniforme, uguale tra gli uomini, coerente alla regola e di conseguenza calcolabile» (F. Nietzsche)”. “Nell’interazione consentita dal web, tutti possono entrare in contatto con tutti. Quella separazione, fra autori dei fatti, mediatori della notizia e fruitori della interpretazione-rappresentazione dei fatti stessi, salta, determinando un procedimento polidialogico disintermediato, particolarmente evidente nei social network”.

9788899341541

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